Garfagnana esempio positivo di possibile sviluppo sostenibile del territorio
in grado di legare insieme biodiversità e identità dei luoghi
(Unione Comuni Garfagnana, 28/02/2014) – Dall’8 all’11 aprile prossimi si terrà a Firenze la Conferenza europea sulla biodiversità culturale e biologica organizzata dall’UNESCO¸dal Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, dalla Regione Toscana e dall’Università degli Studi di Firenze. Il tema della difesa della biodiversità, in particolare quella coltivata e allevata, assume un peso rilevante nelle strategie e nelle politiche europee per lo sviluppo sostenibile delle aree rurali. In particolare la biodiversità agraria e zootecnica appare strettamente connessa con la biodiversità culturale legata alle tradizioni ed alle identità dei luoghi che, oggi più che mai, appaiono in grado di sostenere percorsi virtuosi di sviluppo soprattutto in quelle che vengono definite, secondo le nuove politiche comunitarie, come “aree interne”.
Nel corso della Conferenza¸ alla quale parteciperanno, tra gli altri, Jerzy Plewa della Direzione Generale Agricoltura della Commissione Europea, Ana Persic rappresentante dell’Unesco, Masahito Enomoto della FAO e Gianni Salvadori Assessore all’agricoltura della Regione Toscana, verranno presentate le esperienze maggiormente rilevanti in ambito europeo. Tra queste spicca il modello della Garfagnana che sarà presentato dalla Dottoressa Francesca Camilli del CNR di Firenze come esempio positivo di possibile sviluppo sostenibile del territorio in grado di legare insieme biodiversità e identità dei luoghi.
Da anni, prima la Comunità Montana ed ora l’Unione dei Comuni¸ ha puntato fortemente sulla valorizzazione del territorio e delle produzioni di qualità in grado di esaltare l’identità della Garfagnana. Il lavoro svolto con la Banca del Germoplasma, l’azienda pilota di Cerasa ed il recupero delle razze locali, assume in questo contesto, un rilievo particolare e rappresenta il riconoscimento di anni di lavoro svolto con passione e visione strategica.
L’esperienza della Unione dei Comuni con il lavoro di ricerca e valorizzazione delle antiche varietà coltivate ha già avuto il riconoscimento da parte dell’Istituto Superiore per Protezione e la Ricerca Ambientale come uno dei migliori esempi in ambito nazionale per la sostenibilità ambientale. Nel corso del 2013 alcune delle varietà locali recuperate hanno partecipato alla mostra pomologica europea di Limoges con l’Associazione Nazionale per la biodiversità e l’Unione Comuni Garfagnana ha acquisito il riconoscimento di “Custode della biodiversità”.
E’ necessario sottolineare come i risultati conseguiti siano il frutto del prezioso lavoro degli agricoltori custodi, il nucleo più numeroso dell’intera regione, che da tempo collabora strettamente con l’Unione Comuni nella salvaguardia e nella valorizzazione delle varietà recuperate.