La razza ovina Garfagnina bianca

 Questa razza, un tempo presente con decine di migliaia di esemplari sui pascoli dell’appennino, era, fino ad alcuni anni fa ridotta a pochi esemplari. Eppure questo animale era il frequentatore incontrastato dei pascoli di queste montagne, tanto da essere immortalato, fin dal primo medioevo, nei dipinti di Giotto, famoso per la frequente presenta delle pecore nelle sue opere.

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Grazie ad un paziente lavoro di ricerca, in collaborazione con il Ministero per le Politiche Agricole e Forestali ed il Centro di Ovinicoltura di Castel del Monte (AQ), è stato recuperato nel 2004 un primo nucleo di pecore di razza Garfagnina e reintrodotte preso l’azienda di Cerasa di proprietà della Regione Toscana. Ad oggi, con una costante e rigida selezione, che ha visto coinvolti l’Associazione Provinciale Allevatori e le Università di Pisa e Firenze, è stato consolidato un gregge di una novantina di capi che rappresenta la più grossa realtà esistente per questa razza.

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Recentemente la Comunità Montana della Garfagnana, anche grazie al sostegno della regione Toscana, ha acquisito dal Centro per l’Ovinicoltura di Castel del Monte un ulteriore nucleo di pecore Garfagnine che sono state inserite in quattro nuove aziende della zona. Con questo ulteriore numero di animali si conta di poter presto diffondere di nuovo questa razza troppo presto abbandonata e che, invece, presenta interessanti prospettive per l’utilizzo dei pascoli di montagna. In particolare la sua estrema frugalità la rende molto più resistente alle malattie e capace di produrre una discreta quantità di latte anche con una alimentazione povera quale quella dei pascoli delle nostre montagne.

Il latte, leggermente più grasso e profumato, è la base per il formaggio pecorino che riporta a quello che veniva un tempo prodotto in Garfagnana e che lo contraddistingueva nel panorama regionale.

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Recentemente la realizzazione del marchio dell’agnello di razza Garfagnina bianca, in collaborazione con l’Associazione Provinciale Allevatori, offre l’opportunità di riconoscere la provenienza garantita delle carni ed il loro indubbio valore alimentare.

Infine la Comunità Montana della Garfagnana  insieme con gli allevatori di questa razza sta lavorando ad un programma per la valorizzazione della lana che porterà a breve alla realizzazione di capi realizzati secondo la metodologia di lavorazione tradizionale.