Forestazione

In Garfagnana il Patrimonio Agricolo Forestale della Regione Toscana è costituito da circa 4400 ettari di territorio suddiviso in due distretti:

Distretto Corfino di 2420.98 ettari

Distretto Casone di Profecchia di 2002.72 ettari

Si tratta per lo più di faggete a ceduo e ad alto fusto e delle vaste praterie terminali che arrivano fin sulle cime più alte della dorsale appenninica. In questo territorio insistono diverse strutture realizzate un tempo per dare rifugio ai pastori che conducevano le loro greggi a pascolare in quota durante il periodo estivo e una rete di viabilità di accesso che rende possibile la fruizione sia delle strutture che dei boschi.

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La Comunità Montana amministra, per conto della Regione Toscana, i complessi forestali attraverso la predisposizione di Piani di Gestione che, in quanto tali, devono considerare non solo il miglioramento e la tutela delle risorse forestali, ma anche la tutela della biodiversità, la promozione dell’uso sociale del bosco e delle attività ad esso correlate, la promozione delle attività economiche nel campo della selvicoltura, dell’agricoltura e dell’allevamento del bestiame.

Già dal 2004 la Comunità Montana ha sviluppato il concetto di modello multifunzionale per le aziende di montagna con l’intento di offrire uno stimolo ed una dimostrazione di come sia possibile creare economia anche in situazioni difficili dal punto di vista tradizionalmente produttivo. Con il progetto “Terre Alte”, in cui è inserito il progetto dell’azienda agricola “Cerasa”, ha dimostrato infatti come sia possibile realizzare un mix soddisfacentemente apprezzabile anche dal punto di vista economico quando su di una impostazione basata sul recupero delle produzioni tradizionali si innesti un processo di marketing e di comunicazione che coinvolge potenziali fruitori anche al di fuori dell’ambito locale.

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Oltre a Cerasa, fanno parte del Patrimonio Agricolo Forestale Regionale altre importanti strutture per le quali è stato avviato un programma di recupero e di valorizzazione.

In questo senso la Comunità Montana ha realizzato gli interventi ai riugi di Monte Tondo, Le Lame e Monte Albano ed ha avviato il recupero della struttura del Burigone, ritenuta strategica per la sua posizione e la sua valenza, non solo in chiave pastorale, ma anche fortemente turistica, mentre sono in programma gli interventi ai rifugi di Granaiola, Monte Cella e Bocca di Scala che, insieme con Cerasa realizzeranno un sistema di utilizzo del patrimonio agricolo forestale di grande evidenza.