Un film rigoroso, denso, profondo nell’immagine e nel senso
(Unione Comuni Garfagnana, 2/04/2014) – Venerdì 4 aprile, alle ore 2.15, presso il Cinema Eden di Castelnuovo Garfagnana, quinto appuntamento con “Effetto Cinema 2014”, la rassegna cinematografica organizzata dall’Unione Comuni Garfagnana nell’ambito del “Progetto Radici” cofinanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca con una nuova pellicola da rivedere, al prezzo speciale di 3 euro, e la possibilità di comprenderne le sfaccettature grazie al percorso critico cinematografico guidato dal Cineforum Cinit “Ezechiele 25,17”.
“Still Life” di Uberto Pasolini è un film presentato sotto la sezione “Orizzonti” dell’ultima Mostra del cinema di Venezia, un’opera delicata e sensibile che si è guadagnata il premio per la miglior regia. A dirigerla è un italiano, che vive e lavora oltremanica, Uberto Pasolini (tra l’altro discendente di Luchino Visconti). Il protagonista, John May (Eddie Marsan), meticoloso e organizzato al punto da rasentare l’ossessione, è un lavoratore comunale incaricato di rintracciare il parente più vicino di coloro che sono morti in piena solitudine, entrando a pieno nei dettagli delle loro esistenze. Quando il reparto per cui lavora viene sottoposto a dei tagli, John deve sforzarsi per portare a termine il suo ultimo caso, andando incontro a un liberatorio viaggio che gli permetterà infine di cominciare a vivere appieno la sua vita.
Per raccontare una storia tanto insolita con un protagonista così particolare, Umberto Pasolini – regista, sceneggiatore e produttore – sceglie lunghe sequenze silenziose, colori tenui e luci morbide (che riportano perfettamente il tempo londinese) e inserisce un sottofondo musicale solo in rare occasioni. Tutte accortezze che si rivelano azzeccate: si resta coinvolti, incollati allo schermo, desiderando continuamente di sapere cosa accadrà nella scena successiva. Malgrado la serietà dei temi trattati, l’autore trova spazio per un’ironia genuina e inaspettata, perfettamente in linea con lo spirito del film. Scritto molto bene, “Still life” contiene centinaia di spunti (visivi e non) e tanti piccoli geniali dettagli che offrono una visione dei fatti più completa, quasi intima. Colpisce poi la caratterizzazione del protagonista, i contrasti della sua esistenza, la sua unicità. Senza contare poi il contribuito degli attori, principali e secondari, davvero notevole.