Fantoni: La Garfagnana si candida ad essere nuovamente area sperimentale nell’applicazione concreta
di esperienze innovative in Protezione Civile come ha fatto in tutti questi anni riuscendo ad affrontare
le sfide più difficili e i recenti eventi calamitosi
Domenica 20 settembre al centro Intercomunale di Protezione Civile della Garfagnana si sono festeggiati i primi 40 anni del Corpo Antincendio Volontario di Pieve Fosciana divenuto ormai elemento portante della colonna mobile regionale di protezione civile. Alla giornata hanno partecipato insieme ai Sindaci della Valle il Capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, il Presidente Giuseppe Zamberletti, peraltro ex Ministro e autore dell’allerta sismica del 1985, gli assessori regionali Federica Fratoni e Marco Remaschi, i consiglieri regionali Stefano Baccelli e Ilaria Giovannetti.
L’incontro è stato molto più di della celebrazione di un anniversario: è stata l’occasione per ripercorrere la storia di questo gruppo che ha segnato l’evoluzione della protezione civile nella Valle del Serchio, nel tempo attrezzato e preparato per formare costante aiuto alle popolazioni locali, nazionali e internazionali e che rappresenta un’eccellenza nel mondo del volontariato, ma è stato anche il momento per una riflessione sullo stato dell’arte della Protezione Civile in Garfagnana.
“Siamo orgogliosi di festeggiare un momento così importante della storia della nostra terra poiché grazie al Corpo Antincendio Volontario si sono vissute alcune delle esperienze più importanti ed avanzate di Protezione civile e di volontariato a livello nazionale che lo hanno portato ad essere parte della colonna mobile regionale e hanno aiutato a costruire una vera cultura locale della prevenzione” – afferma il Presidente dell’Unione Comuni Garfagnana Paolo Fantoni – “una giornata che è principalmente di festa, per il CAV di Pieve Fosciana, ma che nell’intendimento di tutte e 15 le amministrazioni comunali della Garfagnana – ed in particolare del nostro assessore alla protezione civile e Sindaco di Pieve Fosciana, Francesco Angelini – vuol essere anche una giornata per fare il punto sull’evoluzione del sistema e sull’organizzazione di Protezione Civile in Garfagnana.
Quando abbiamo riflettuto come organizzare questa giornata, ci siamo resi conto del tanto lavoro che era stato fatto, delle tante persone che avevano contribuito direttamente o indirettamente a fare in modo che la Garfagnana crescesse in questo settore, come pochi territori hanno saputo fare.
Come spesso succede però, abbiamo anche riflettuto sulla necessità continua e costante di guardare avanti, frutto di quella indole in po’ montanara di non sentirsi mai appagati, cercando di puntare sempre verso nuovi traguardi.
Per questo abbiamo voluto riunire presso il Centro di Protezione Civile Intercomunale della Garfagnana i protagonisti di questo instancabile percorso: i volontari, i rappresentanti delle Istituzioni locali e centrali e tutti gli amici che negli anni hanno vissuto l’avventura e l’evoluzione del sistema locale di Protezione Civile per mostrare i passi compiuti e darci nuovi obiettivi.
In Garfagnana la scelta di un’ampia sinergia fra associazioni ed Enti in un’unica area operativa è stato quanto mai lungimirante e ha dimostrato l’importanza di unire le forze e agire coordinati senza dispersione di tempo, di risorse e di energie.
Quello che oggi è la normalità all’epoca era eccezionale e sperimentale. La Garfagnana si candida ad essere nuovamente area sperimentale nell’applicazione concreta di esperienze innovative in Protezione Civile come ha fatto in tutti questi anni.
Grazie a questo spirito siamo riusciti ad affrontare le sfide più difficili, a partire dall’allarme sismico del 1985, fino al terremoto del 21 giugno 2013, passando da una miriade di altri eventi che purtroppo nel corso degli anni hanno flagellato la nostra terra, ma come amministratori abbiamo sempre di più capito la necessità continua ad insistere su questi temi, in particolare sulla prevenzione dei rischi.
E in questo paese non c’è cosa più difficile di lavorare su azioni o risorse che non siano frutto di emergenze. Ma mi permetto di dire che questo territorio e la Regione Toscana hanno da sempre cercato di operare sulla programmazione, sulla prevenzione, limitando il più possibile la fase emergenziale.
Il Piano sulla prevenzione del dissesto idrogeologico della Toscana ne è un esempio ed emblematico in questo senso è stato il terremoto del giugno 2013. La Garfagnana in quell’evento ha capitalizzato in quei 20 secondi, l’immenso investimento che nel corso degli anni aveva fatto in prevenzione: azioni fatte con risorse dei cittadini ed in particolare modo attraverso la messa in sicurezza di tutti gli edifici pubblici strategici e tantissime abitazioni private, grazie al Progetto Terremoto Garfagnana/Lunigiana avviato dalla Regione negli anni ’80.
Vogliamo continuare in queste azioni, vogliamo ancora investire in sicurezza e prevenzione del nostro territorio come pre condizioni per mantenere i nostri cittadini nel vivere in aree particolarmente fragili come la nostra. Per questo riteniamo fondamentale non limitare l’azione della Protezione Civile all’attività nell’emergenza perché questo si è dimostrato particolarmente limitante nella risposta ai territori.
Voglio ringraziare per questo a nome di tutta la Garfagnana Fabrizio Curcio, Capo Protezione Civile Nazionale, l’On. Raffaella Mariani, Deputata del nostro territorio e relatrice della Legge di riordino del Sistema di PC, Federica Fratoni Assessore regionale al Sistema di PC per aver risposto al nostro appello, e in particolare, Giuseppe Zamberletti, come principale protagonista del percorso delineato, convinto che senza il suo personale apporto la Protezione Civile in Garfagnana non sarebbe quello che è oggi.”