“IDA”, venerdì 4 marzo ore 21.15

Una pellicola delicata e avvincente ambientata nella Polonia comunista,

una vicenda dallo sviluppo narrativo appassionante e di una profondità esemplare

Ida

(Unione Comuni Garfagnana, 1/03/2016) – Venerdì 4 marzo, alle ore 2.15, presso il Cinema Eden di Castelnuovo Garfagnana, quarto appuntamento con “Effetto Cinema 2016”, la rassegna cinematografica organizzata dall’Unione Comuni Garfagnana nell’ambito del “Progetto Radici” cofinanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca con una nuova pellicola da rivedere, al prezzo speciale di 3 euro, e la possibilità di comprenderne le sfaccettature grazie al percorso guidato dal critico cinematografico Marco Vanelli del Cineforum Cinit “Ezechiele 25,17”.

Questa è la volta di “IDA” di  Pawel Pawlowski Polonia, Danimarca 2013 – 80’ con Agata Kulesza, Agata Trzebuchowska, Joanna Kulig, Dawid Ogrodnik, che ha ricevuto l’Oscar 2015 per il miglior film straniero. Si tratta di una delicata e avvincente opera in bianco e nero ambientata nella Polonia comunista del 1962, che racconta il cammino di una giovane novizia alla ricerca delle sue origini e della fede. Anna è una giovane orfana cresciuta tra le mura del convento dove sta per farsi suora: poco prima di prendere i voti apprende di avere una parente ancora in vita, Wanda, la sorella di sua madre. L’incontro tra le due donne segna l’inizio di un viaggio alla scoperta l’una dell’altra, ma anche dei segreti del loro passato. Anna scopre infatti di essere ebrea: il suo vero nome è Ida, e la rivelazione sulle sue origini la spinge a cercare le proprie radici e ad affrontare la verità sulla sua famiglia, insieme alla zia. All’apparenza diversissime, Ida e Wanda impareranno a conoscersi e forse a comprendersi: alla fine del viaggio, Ida si troverà a scegliere tra la religione che l’ha salvata durante l’occupazione nazista e la sua ritrovata identità nel mondo al di fuori del convento.

Pawlowski, regista polacco radicato in Inghilterra, conferma la sua capacità di descrivere senza retorica la psicologia femminile e riesce a costruire una vicenda dallo sviluppo narrativo appassionante e di una profondità esemplare come la capacità di sintetizzare in queste due donne le ferite di un Paese flagellato dalla storia, in un film tra i migliori europei del 2015.