“La via dei colori -Sulle orme di Pietro da Talada il Maestro di Borsigliana”, è il titolo del percorso artistico, culturale e turistico che verrà presentato nelle prossime settimane a partire da Corfino di Villa Collemandina e che potrà condurre i visitatori attraverso i due versanti d’Appennino nei luoghi che conservano le opere del Maestro pittore; dal paese di Talada, sull’Appennino reggiano, fino alla Garfagnana e alla Versilia. Eravamo a metà del’400 quando questo affascinante pittore lascia il borgo dell’alta valle del Secchia e varca l’Appennino, attraverso strade e montagne percorre la Garfagnana finchè qualcuno, non sappiamo se Signore o Pievano, gli commissiona la realizzazione delle sue Madonne.
I luoghi sono le chiese di Rocca Soraggio, di Borsigliana, di Vitoio, di Capriaia, di Corfino e di Stazzema, tra gli Appennini e le Apuane. Le opere sono le pale, i trittici e le tavole conservate nelle pieve e nelle chiese millenarie dell’alta valle del Serchio e riconducibili, secondo i più recenti studi, al Gotico Internazionale, con forti influssi emiliani e insistite presenze iberiche.
Il progetto, che sfocerà poi in un’opera monografica, propone ora una sintesi a carattere divulgativo che si compone di una mappa illustrata, che vuole guidare nel percorso il visitatore e di una parte iconografica, corredata dalla storia dei luoghi e dall’analisi pittorica delle opere. Il tutto allo scopo per valorizzare la figura di un’artista che rimane avvolta nel mistero, una storia di confine che racconta in modo particolare quanto fossero continui ed intensi i rapporti tra i due versanti d’Appennino.
Ecco il commento del Presidente del Parco Nazionale dell’Appennino tosco emiliano, Fausto Giovanelli: “Questo lavoro consegue un duplice obiettivo, di portare a conoscenza le opere di un grande artista del ‘400 che completa quindi il panorama del Gotico internazionale che presenta in queste zone altri esempi importanti, ma non meno importante obiettivo è quello di creare un ulteriore percorso tra i due versanti e rimettere al centro l’Appennino tosco emiliano e il suo crinale, che anche l’opera di Pietro dimostra ancora una volta di aver unito e non separato”.
“Sono felice che si stia concretizzando questo progetto, di cui sono stato fin dal principio tra i più convinti sostenitori, dato che l’opera più famosa è ospitata proprio in una delle chiese del mio Comune: a Borsigliana” afferma invece Paolo Fantoni, vice Presidente dell’Unione dei Comuni di Garfagnana.
“Si tratta di un progetto che supera i confini regionali” sono le parole di Giorgio Pregheffi, Presidente Unione Comuni alto Appennino reggiano, ”che vede diversi Enti coinvolti per la valorizzazione del territorio del crinale appenninico che oltre alle bellezze paesaggistiche presenta beni artistici e culturali di altissimo valore, come i dipinti di Pietro da Talada. Questo pieghevole è quasi una piccola opera d’arte.” Continua Sandro Govi Sindaco di Busana.: “Il progetto si avvale dei disegni di Emanuele Lamedica, dei testi di Clementina Santi, Rachele Grassi ed Emilio Negro e delle immagini di James Bragazzi. Riteniamo che possa diventare un ottimo strumento per divulgare la figura di questo artista e far conoscere dei veri e propri tesori, che fino ad oggi sono rimasti nascosti nei piccoli borghi della Garfagnana”.