varietà frutticole

CASTAGNO BONOSORA

castagna bonosoraCultivar in passato diffusa nel comune di Vergemoli e Molazzana oltre che nel comune di Pieve Fosciana da dove è arrivata la segnalazione che ha permesso l’identificazione e il recupero. E’ una culticvar rustica, molto resistente alle avversità ambientali. Il frutto è di piccola pezzatura, di colore marrone scuro con polpa color crema. Ha una produttività scarsa di media qualità,viene utilizzato per la produzione di farina.

 

 

 

 

CASTAGNO MARRONE DELLA GARFAGNANA

marrone della Garfagnana

E’ una varietà da sempre poco diffusa, le segnalazioni sono arrivate dai comuni di Pieve Fosciana e Barga.
E’ una varietà molto pregevole. E’ una cultivar di produttività media, i frutti sono di media pezzattura con epidermide marrone scuro e polpa color crema. Viene consumata fresca e secca nella preparazione di farina.

 

 

 

CASTAGNO MAZZANGAIA

mazzangaia

In passato diffusa in tutta la Garfagnana, ad oggi le segnalazioni sono arrivate solo dal comune di Pieve Fosciana. E^una specie assai rustica che resiste bene alle avversità ambientali, preferisce altitudini che variano dai 550 ai 900m slm anche ad esposizione nord. Il frutto è di media qualità l’epidermide è di colore marrone-nerastro con polpa bianca. Viene utilizzata per la produzione di farina.

 

 

 

CILIEGIO MARCHIANO

frutto.jpgcilegio-marchiano.jpgDi origine sconosciuta, è coltivata in Garfagnana da oltre 200 anni.
Prima della seconda guerra mondiale era presente in tutti i poderi, non solo per uso familiare, ma anche per la vendita.
Attualmente si stima la presenza di poche centinaia di piante.
Pianta di elevata vigoria con portamento assurgente, produzione abbondante e costante.
Varietà particolarmente adattata all’ambiente fitoclimatico della Garfagnana, poco sensibile alle più comuni fitoopatie.
I frutti hanno aspetto assai attraente, di pezzatura media, con forma sferica. L’epidermide di colore rosso brillante. La polpa è di colore rosso intenso, soda e molto succosa. Il sapore è ottimo. Raccolta prima metà di giugno.

MELO LUCCHESE

melo-lucchese.jpgOrigiimg_5870.JPGnario della Garfagnana, era un tempo diffuso su tutto il territorio. Oggi  sono presenti, allo stato coltivato, pochi esemplari sparse, per lo più di età elevata.
Pianta di media vigoria, con chioma espansa,
Buona resistenza alle principali fitopatie, sensibile alla ticchiolatura
I frutti sono di pezzatura medio piccola, forma rotonda, più o meno allungata. L’epidermide è liscia, di colore giallo-verde con venature rosso intenso.
La polpa è bianca, soda e succosa, di tessitura fine. Polpa profumata e dal sapore molto dolce. Raccolta dalla prima decade di settembre. Conservabilità ottima.

MELO BELFIORE

melo-belfiore.jpgfiore1.jpgfrutto2.JPGOriginaria dell’Emilia, probabilmente del modenese, si è diffusa in Garfagnana all’inizio del ‘900, soprattutto nel comune di Castelnuovo. Un tempo molto apprezzata, era stata praticamente abbandonata, poi per un’azione di recupero intrapresa da alcune aziende agricole locali, è stato ricostituito un numero minimo di esemplari, sparsi su tutto il territorio.
Pianta di vigoria ridotta, con chioma espansa, leggermente pendula.
Molto resistente alle principali fitopatie, ticchiolatura, oidio, afidi.
I frutti sono di buona pezzatura e forma tronco-conica-oblunga. L’epidermide è liscia di un bel colore verde-giallognolo, rosa intenso nella parte esposta al sole. La polpa è bianca e succosa, di consistenza soda e tessitura fine; il sapore è di tipo dolce, assai gustoso.
Raccolta dalla seconda decade di ottobre.
Di buona conservabilità, è consumata in autunno ed inverno ed è adatta sia per consumo fresco che per la preparazione di prodotti dolciari.

MELO BIANCONA

melo-biancona.jpgfruttoDi origine sconosciuta, è presente in Garfagnana da tempo immemorabile. Tradizionalmente diffusa nel centro sud della Garfagnana, in piante sparse un po’ in tutti i poderi, è attualmente presente con poche piante senescenti. Negli ultimi anni sono stati reimpiantati nuovi soggetti, soprattutto negli agriturismi.
Pianta di media vigoria, con chioma espansa.
Molto resistente alle principali fitopatie, ticchiolatura, oidio, afidi.
I frutti sono di grossa pezzatura (peso medio 240 g) e forma conica breve.
L’epidermide è liscia di colore verde chiaro giallognolo, con leggero sovraccolore rosso, più o meno  chiaro. La polpa è verdastra, soda e mediamente succosa.
Il sapore  è buono ed aromatico. Raccolta dalla prima decade di ottobre.
Di media conservabilità, è consumata in autunno ed inverno ed è adatta sia per consumo fresco che per la preparazione di prodotti dolciari.

MELO CARLO

melo-carlo.JPGfrutto1.jpgDi origine sconosciuta, è presente da sempre in Garfagnana, soprattutto nell’area sud.
Attualmente è praticamente scomparsa, anche se le notevoli caratteristiche organolettiche, fanno intravedere buone possibilità di valorizzazione.
Pianta poco vigorosa, con chioma eretta o intermedia.
Molto resistente alle principali fitopatie, ticchiolatura, oidio, afidi. Suscettibile al cancro rameale. I frutti sono di media pezzatura ((120 g), di forma sferoidale.
L’epidermide è liscia, di colore verde chiaro, giallastro, con un leggero sovraccolore rosa o rosso chiaro.
La polpa è bianca di tipo fondente, succosa, di media consistenza e tessitura
Ha sapore ottimo, molto dolce, e con profumo aromatico.
Raccolta dalla prima  decade di settembre.
Conservabilità media, eccellente per consumo fresco in autunno ed inverno

MELO CASCIANO

immagine5.jpgfrutto-casciana.jpgPresente da tempi remoti in Garfagnana, la  mela casciana è di origine sconosciuta.
Il nome deriva, forse, dal paese di Casciana, in comune di Camporgiano.
Fino alla seconda guerra mondiale era diffusissima su tutto il territorio della Garfagnana e non v’era podere, seppur piccolissimo, che ne fosse privo.
La troviamo descritta nell’Enciclopedia Agraria Italiana della Reda da Breviglieri, che la include nell’indagine pomologica presentata al congresso nazionale di Frutticoltura di Ferrara del 1949.
Se ne producevano oltre 20.000 q all’anno, conservate su di un letto di paglia, in grandi stanze nelle case e nelle cantine, dove rimanevano per tutto l’inverno: le elavate doti di serbevolezza ne consentivano, infatti, una facile conservazione fino a primavera. Veniva venduta anche fuori regione, dove veniva trasportata su grandi barrocci trainati da cavalli.
In passato era presente in piante sparse, molto grandi e vigorose, innestate su franco; di queste, allo stato coltivato, rimangono poche piante, forse più di 500, per lo più senescenti. Negli ultimi anni per il rinnovato interesse per la varietà sono sorti  piccoli impianti, su portainnesti nanizzanti.
Pianta di notevole vigoria, con chioma eretta.
In passato era presente in piante sparse, molto grandi e vigorose, innestate su franco; di queste, allo stato coltivato, rimangono pochi esemplari, per lo più senescenti.
Molto ben adattata all’ambiente pedoclimatico della Garfagnana, ha buona resistenza alle fitopatie, anche se è soggetta alla butteratura.
La produzione è abbondante caratterizzata da alternanza, che può essere molto ridotta con una regolare potatura.
Il frutto si distingue per la forma rotonda e schiacciata ed il caratteristico colore rosso mattone brillante.
L’epidermide ha colore di fondo verde-giallo con sovraccolore rosso brillante,
La polpa ha tessitura fine, è di consistenza soda, molto succosa.
Il sapore è di tipo acidulo, asprigno
pezzatura medio-piccola.
La raccolta si effetta dalla srconda decade di ottobre
Caratteristica l’elevata serbevolezza, è particolarmente adatta alla conservazione e mantiene una polpa succosa fino a primavera.

MELO DEL GIAPPONE

melo-del-giappone.jpgfrutto-del-giappone.JPGfiore.pngDi origine sconosciuta è presente in Garfagnana da tempo immemorabile, deriva il nome dall’omonima località del Comune di San Romano Garfagnana. Presente in tutta la Garfagnana, è diffusa soprattutto nel Comune di san Romano e limitrofi. Presenti anche 3-400 esemplari di nuovo impianto.
Pianta di media vigoria, con chioma espansa. Buona resistenza alle principali fitopatie, in particolare alla ticchiolatura.
I frutti sono di pezzatura media, forma rotonda, un poco allungata. L’epidermide è liscia, di colore rosso vivo su un fondo giallo-verde La polpa è bianca, croccante e succosa, di tessitura fine. Ha sapore molto dolce, specie a maturazione inoltrata.
Raccolta nella seconda metà di settembre.
Conservabilità elevata, raggiunge la piena maturazione circa sessanta giorni dopo la raccolta. Mantiene una polpa succosa fino a primavera, anche in ciondizioni ambientali naturali, ed è una delle ultime ad essere consumata assieme alla mela casciana.

MELO MADONNA DEL CARMINE

melo-madonna-del-carmine.jpgimmagine26.jpgDi origine sconosciuta, è presente in Garfagnana da tempo immemorabile.
Deriva il nome all’epoca di maturazione dei frutti, essendo una mela estiva, che matura nella prima decade di luglio, secondo la tradizione, in omaggio alla madonna del Carmine. Era detto anche melo giugno, in quanto può essere raccolto già a fine giugno.
Un tempo  diffusa in tutta la Garfagnana, anche se come specie secondaria, è oggi, ridotta a pochi esemplari di età avanzata.
Pianta di media vigoria, con chioma espansa, caratterizzata da fruttificazione costante. Buona resistenza alle principali fitopatie
I frutti sono di pezzatura media (138 g) e forma tronco-conica breve.
L’epidermide è liscia, di colore verde o verde-giallo, con un leggero sovraccolore arancio chiaro. La polpa è bianco-giallastra, succosa, di media consistenza, tipo farinoso e tessitura grossolana. Il sapore è dolce, buono, ma ha una scarsa conservabilità. Raccolta prima quindicina di luglio. Era la prima mela a maturare.

 

MELO MORTO

melo-morto.jpgfrutto-morto.jpgDi origine sconosciuta è da tempo immemorabile  in Garfagnana, diffusa soprattutto nel centro-sud, da Gallicano a Castelnuovo., dove era assai rappresentata nelle aziende contadine.  Attualmente in coltivazione si rinvengono pochi esemplari, sia tra le piante vecchie che ndi nuova coltivazione. Pianta poco vigorosa, con chioma espansa. Molto resistente alle principali fitopatie, ticchiolatura, oidio, afidi.
I frutti sono piccoli e numerosi, caratterizzati dalla lunghezza del peduncolo, che limita il diradamento naturale. L’epidermide è liscia, di colore dal verde al giallo, con un leggero sovraccolore rosa chiaro. La polpa è bianca di tipo fondente, succosa, di media consistenza e tessitura grossolana.Ha sapore molto dolce e profumo aromatico. Raccolta dalla prima  decade di ottobre.
Conservabilità discreta è consumata in autunno ed inverno ed è adatta sia per consumo fresco che per la preparazione di prodotti dolciari.

MELO PERRUSSETTO

melo-perrussetto.jpgfruttoOriginario dell’ area sud della Garfagnana, era il melo più diffuso nei comuni di Molazzana, Vergemoli, Gallicano.
Varietà molto vigorosa, possente, dà una forte connotazione al paesaggio dove si inserisce , tradizionalmente in piante sparse.
Attualmente, allo stato coltivato, sono presenti poche centinaia di piante di età elevata.
Negli ultimi anni è tornato ad aumentare l’interesse per questa varietà e sono stati impiantati alcuni nuovi esemplari su portainnesti nanizzanti.
Pianta di grande vigoria, con chioma eretta, fioritura abbondante, allegagione elevata e produttività notevole. L’alternanza nella produzione può essere molto ridotta con le potature.
Buona resistenza alle fitopatie, mediamente sensibile alla ticchiolatura
I frutti sono di pezzatura medio piccola, forma rotonda, più o meno appiattita. L’epidermide è liscia, di colore verde-giallo e sovraccolore rosa. La polpa è bianca, compatta e succosa, di tessitura fine. Sapore dolce, ottimo per il consumo fresco.
Conservabilità elevata, si mantiene succosa per mesi.
Raccolta dalla terza decade di settembre.

 MELO ROSSA DI VILLA COLLEMANDINA

melo-rossa-di-villa-collemandina.jpgfruttoDi origine sconosciuta, è presente sul territorio dagli inizi del secolo scorso, soprattutto nel territorio del comune di Villa Collemandina.
Oggi sono presenti poche piante sparse, ormai senescenti.
Pianta di vigoria ridotta anche se innestata su franco, con chioma espansa. Buona resistenza alle fitopatie.
I frutti sono di pezzatura medio grande forma rotonda, leggermente allungata.
L’epidermide è liscia, di colore verde-giallo con sovraccolore rosso  scuro brillante. La polpa è bianca, soda e granulosa. Sapore dolce, ottimo per il consumo fresco. Conservabilità elevata, si mantiene succosa fino a primavera.
Raccolta dalla prima decade di ottobre.

PERO VERDINO

pero-verdino.jpgfrutto3.jpgDi origine sconosciuta, è sicuramente presente sul territorio da oltre un secolo. Era  diffusa soprattutto nella bassa Garfagnana, praticamente in ogni podere, anche se in numero ridotto (1 – 2 per azienda) in quanto non molto conservabile.
Oggi sono rimasti pochi esemplari senescenti.
Pianta di media vigoria, con portamento intermedio.
Varietà rustica, resistente. E’ sensibile alla ticchiolatura , che, però, rimane superficiale ed interessa solo l’epidermide.
I frutti sono di pezzatura media (150 g) e forma da piriforme a piriforme allungata. L’epidermide è liscia, di colore verde o verde-giallo, con un leggero sovraccolore rosato. La polpa è bianco-giallastra, molto succosa, di tipo fondente e tessitura fine. Il sapore è dolce, ottimo.
Di media conservabilità, veniva consumato fresco.
Raccolta a fine agosto.

 

PERO ZUCCHERO

pero-zucchero.jpgfrutto4.jpgDi origine sconosciuta, è presente sul territorio da tempo remoto. Era  diffusa soprattutto nella bassa Garfagnana.
Pianta di media vigoria, con portamento intermedio.
Varietà rustica, con buona resistenza alle più comuni fitopatie, in particolare alla ticchiolatura.
I frutti sono di pezzatura media (150 g) e forma da doliformi brevi a turbinati appiattiti. L’epidermide è liscia, di colore giallo, con un leggero sovraccolore rosso soffuso. La polpa è bianco, molto succosa, di tipo fondente, granulosa.
Il sapore è dolce, ottimo.
Di media conservabilità, veniva consumato fresco.
Raccolta fine luglio-primi di agosto.

SUSINO COSCIA DI MONACA

susino-coscia-di-monaca.jpgfrutto7.jpgDi origine sconosciuta, era  un tempo molto diffusa in tutta la Garfagnana ed utilizzata sia per il consumo fresco che per confetture, data la dolcezza del frutto.
Attualmente si stima la presenza di poche centinaia di piante.
Pianta di media vigoria, con portamento intermedio.
Varietà particolarmente adattata all’ambiente fitoclimatico della Garfagnana, rustica e poco esigente. Poco sensibile alle più comuni fitoopatie.
I frutti sono di pezzatura media, con forma ellissoidale.
L’epidermide è liscia, di colore verde chiaro, con sovraccolore giallo dorato.
La polpa è di colore giallo arancio, di media consistenza, tessitura medio-fine, non aderente al nocciolo, di scarsa succosità. Il sapore è molto dolce ed acidulo.
Di media conservabilità, è particolarmente adatta per la preparazione di confetture, dato l’elevato tenore zuccherino.
Raccolta seconda metà di luglio.