Unione Comuni Garfagnana: IBAN IT 30 D 03242 70130 CC 1604015326 Un conto corrente per sostenere le zone terremotate con un progetto concreto a favore delle vittime

locandina terremoto corretta

Il sisma di magnitudo 6 che ha devastato l’area fra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, provocando centinaia di morti e feriti, ha scosso l’intera comunità della Garfagnana – accomunata ai territori interessati dalla simile conformazione geografica, stessa incertezza geologica,  e anche recentemente, sebbene con diversa intensità, da simili vicende – che di fronte alla tragedia non è rimasta a guardare. In questo senso, proprio per la lunga storia che ha segnato nel corso dei secoli il suo territorio, la Garfagnana si colloca all’avanguardia nelle metodologie di formazione di un Volontariato sempre più chiamato ad operare nei diversi scenari locali e nazionali e secondo tecniche specialistiche e di livello operativo e di sicurezza.

L’Unione Comuni Garfagnana si è mobilitata aprendo un conto corrente di raccolta fondi a favore delle vittime per  la realizzazione di un progetto che verrà definito direttamente e concretamente con il Comune di Amatrice, zona operativa della Regione Toscana, dove opereranno associazioni e tecnici dei Comuni della Garfagnana (IBAN IT 30 D 03242 70130
CC 1604015326 intestato ad Unione Comuni Garfagnana  Sisma Centro Italia 2016) e il Centro di Protezione Civile si è attivato per fornire celermente aiuto con la propria disponibilità operativa e mettendo a disposizione le attrezzature logistiche atte a portare soccorso alle popolazioni colpite dal sisma. All’indomani della prima missione dell’Assessore alla Protezione Civile della Garfagnana Francesco Angelini che la scorsa settimana si è recato personalmente nelle zone terremotate, si è concluso un nuovo intervento da parte del Responsabile del Centro di Protezione Civile dell’Unione Comuni Garfagnana, Mauro Giannotti, che ci riporta le impressioni di una tragica esperienza.

“In tanti anni mi sono recato in molti luoghi colpiti da terremoti in Italia, il primo in Irpinia e poi a seguire altri fino al sisma del Centro Italia. Ogni volta le immagini dei luoghi si confondono nei miei ricordi. Il cuore si stringe nel vedere case distrutte e percepire il dolore intimo delle persone che hanno perso tutto, familiari e case. Questa volta sono andato ad Amatrice, tutti la conoscete, la diretta televisiva mi risparmia la descrizione. Vi posso dire che  non sono andato in una città distrutta, ho avuto la sensazione di essere entrato in un luogo sacro dove  sono state  spezzate giovani vite e dal quale sono state tratte in salvo uomini, donne, bambini  segnati in modo indelebile dal dolore e dalla paura. Ho avuto pudore di fare delle foto ai fabbricati ed alle persone. Ho incontrato uomini e donne dei Vigili del Fuoco, Carabinieri, Soccorso alpino Speleologico, Esercito, Polizia, soccorritori e volontari di tutte le Associazioni che si avventuravano tra le vie di Amatrice tra palazzi in equilibrio precario per raggiungere le zone dove ancora forse si pensa che si possa recuperare del materiale prezioso per le famiglie. I soccorritori non sono supereroi ma persone consapevoli di rischiare la propria vita, se la terra si muoverà ancora, per raccogliere quello che rimane dei beni delle famiglie evacuate. La Città di Amatrice era il cuore di quella terra,  dove si trovavano servizi essenziali come i distributori di carburante, il Comune, la caserma, gli ambulatori medici, il fornaio, il salumiere, il macellaio. Le Regioni, lo Stato anche attraverso i tecnici dei Comuni, delle Unione Comuni, Provincia, etc. stanno cercando di ricostruire i riferimenti essenziali per la popolazione. I Volontari delle Misericordie, ANPAS, CRI, VAB – e tante altre di cui non ricordo il nome – sono meravigliosamente a fianco della popolazione  che ci chiede una cosa sola, di rimanere al loro fianco, per poter trovare la forza di superare l’inverno e rinascere come paese.

L’UNIONE COMUNI GARFAGNANA HA ATTIVATO UN CONTO CORRENTE  PER RACCOGLIERE FONDI PER AIUTARE LA CITTA’ DI AMATRICE E LE SUE FRAZIONI. RINNOVIAMO L’APPELLO AD AIUTARCI A RACCOGLIERE I FONDI E FARE QUALCOSA DI TANGIBILE COME GARFAGNANA.


Un volontario del Friuli leggendo sulle nostre magliette il nome Garfagnana si è ricordato che qualcuno della nostra terra li aveva aiutati quando sono stati colpiti dal terremoto a Gemona. In quel momento ci siamo sentiti Italia, uniti per ricrescere.”